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Articolo della lezione dell'11 Giugno 2022 "Varese" Aggiungere valore alla comunicazione in posturologia.

NB: alla fine dell'articolo è possibile scaricare tutte le slide del corso, inoltre alla fine di questa pagina trovi il codice sconto per avere il corso ON LINE sulla opstura, scontato del 50%.

Ho visto che hai cliccato subito nel QR code. Avendolo fatto, hai compreso che la comunicazione oggi sta cambiando.

Benissimo, significa che sei curioso di capire come funziona l’informazione!

Leggi bene questo articolo, può esserti utile nel tuo prezioso lavoro.

Alcune nozioni sono veramente interessanti e il tempo perso verrà ripagato.

Ti spiegherò poche cose che possono esserti utili nel lavoro di tutti i giorni, perché eseguire un’analisi della postura è sicuramente frutto di conoscenza, competenza e consapevolezza delle necessità sanitarie del paziente, ma trasmettere ciò che si ha interpretato attraverso la nostra analisi e soprattutto trasmettere quello che può essere utile al paziente è veramente difficile.

Analizziamo alcuni aspetti della comunicazione e cerchiamo di comprenderne l’efficacia.

enthanglement

Se leggi bene questo articolo, potrai comprendere spetti veramente utili, da applicare al tuo lavoro e alle tue competenze.

La comunicazione è sostanzialmente tutto quello che ti serve per essere vincente in ogni situazione. Saper comunicare significa avere l’arma più potente che esista dalla propria parte. L’universo è connesso, tutte le cose sono collegate e senza saperlo noi comunichiamo in continuazione con il mondo o con tutte le cose che lo compongono.

Pensiamo per esempio all’’entanglement quantistico, o correlazione quantistica, che è un fenomeno quantistico, non riducibile alla meccanica classica, per cui, in determinate condizioni, due o più sistemi fisici rappresentano sottosistemi di un sistema più ampio il cui stato quantico non è descrivibile singolarmente, ma solo come sovrapposizione di più stati. Da ciò consegue che la misura di un’osservabile di un sistema (sottosistema) determini simultaneamente il valore anche per gli altri.

Poiché risulta possibile dal punto di vista sperimentale che tali sistemi (sottosistemi) si trovino spazialmente separati, l’entanglement implica in modo controintuitivo la presenza di correlazioni a distanza, teoricamente senza alcun limite, tra le loro quantità fisiche, determinando il carattere non locale della teoria.

Il termine entanglement (letteralmente, in inglese, “groviglio”, “intreccio”).

L’entanglement è una delle proprietà della meccanica quantistica che portarono Einstein e altri a metterne in discussione i princìpi. Nel 1935 lo stesso Einstein, Boris Podolsky e Nathan Rosen, formularono il celebre “paradosso EPR” (dalle iniziali dei tre scienziati), che metteva in evidenza, appunto come paradossale, il fenomeno dell’entanglement. Esso nacque dall’assunzione di tre ipotesi: principio di realtàprincipio di località e completezza della meccanica quantistica. Perché il paradosso venisse risolto era necessario che cadesse una delle tre ipotesi, ma considerando le prime due sicuramente vere, in quanto evidenti, gli autori giunsero alla conclusione che la meccanica quantistica è incompleta (contiene cioè variabili nascoste). In realtà vi era un errore di fondo, evidenziato nel 1964 da Bell con la dimostrazione, nell’ambito di una teoria delle variabili nascoste che riproduca le previsioni della meccanica quantistica, dell’incompatibilità tra i principi di località e di realtà. 

Perché ho tirato in ballo L’entanglement? Semlicemente per far capire che la nostra consapevolezza deve portarci alla conoscenza che tutto comunica e tutto è collegato, anche se non ci rendiamo conto. Quando noi parliamo con una persona, non trasmettiamo il solo messaggio verbale, ma tutta la nostra espressione paraverbale, il modo di esporci, che cambia in base al nostro stato d’animo e varia a seconda delle condizioni in cui viviamo quell’esperienza. È difficile spiegare le migliaia di implicazioni che possono variare la nostra comunicazione, ma nel cardine dei concetti, emergono due elementi che sono fondamentali per ottenere successo dal voler comunicare qualcosa. I due sono: essere semplici, quindi usare concetti comprensibili e brevi, in pratica usare parole comunemente accessibili.

Comunicare efficacemente significa esprimere al meglio se stessi, i propri stati d’animo e instaurare relazioni soddisfacenti, nelle quali condividere bisogni, valori e obiettivi.

Quando comunichiamo, ad esempio ad un paziente, ad un collega, ad una persona, stiamo trasmettendo un messaggio che noi pensiamo possa essere utile e quindi si utilizza un linguaggio adeguato alla situazione in cui ci si trova. Il messaggio non deve essere alterato, questo per evitare fraintendimenti. La comunicazione è in linea con il contesto. Pause e punteggiatura sono ben definite.

La parola comunicazione deriva dal latino “communico” che significa “rendere partecipi” e “mettere in comune”; dal latino all’italiano già comprendiamo l’importanza del significato del verbo comunicare.
Tutti noi comunichiamo attraverso diversi canali, quello delle parole, dei gesti, e della voce ma con un semplice obiettivo ovvero rendere partecipe il nostro interlocutore di un nostro messaggio o di una richiesta, ma non tutti riescono a far passare la propria intenzione comunicazionale in maniera corretta. e molti non riescono a capire come mai? Se non si interviene in maniera più consapevole sulla propria comunicazione, possono nascere equivoci e incomprensioni.

Per ottenere un buon risultato dalla comunicazione risulta fondamentale non solo trasmettere verbalmente o nella pratica della visita posturale il risultato che emerge e le possibili azioni da intraprendere grazie a ciò che si è rilevato, ma soprattutto è offrire qualcosa di tangibile, toccabile con mano ed oggettivabile, come ad esempio un cartaceo che esponga il risultato e concretizzi lo studio che si è appena svolto nella loro postura.

Questo modo operandis permette di offrire il massimo della comunicazione e quindi di garantire fidelizzazione, ma in assoluto aver aggiunto un valore inestimabile al nostro operato.

comunicazione
GRP comunicazione efficace

In pratica devi:

  1. Accogliere il paziente spiegandogli il percorso che dovrà seguire
  2. Spiegargli cosa farai
  3. Informarlo sui risultati ottenibili e i limiti intrinseci
  4. Comunicargli tutte le variabili del caso
  5. Offrirgli la possibilità di un feedback
  6. Dargli qualcosa di tangibile in mano, ossia un cartaceo da portare a casa

Ogni soddisfazione inizia dalla buona volontà.

by Dott. Giuliano Baron MBA

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