Metodo Mezieres

I principi di Mezieres

MezieresIl corpo è schiacciato dalla propria forza-peso, vale a dire dalla propria forza muscolare, dalle ipertonie, dagli stati di tensione e contrazione, dalle perdite di elasticità”(F. Mézières).

Secondo Françoise Mézières esiste una morfologia normale del corpo alla quale fare riferimento e da confrontare con tutte le altre. Secondo la Mézières è infatti la forma a determinare la funzione e non il contrario. Pertanto attraverso un costante miglioramento della struttura, ci si avvicina alla forma perfetta e ad un funzionamento ottimale. Il trattamento consiste in varie posture di stiramento dei muscoli che permettono di avere un’azione di allungamento, elasticizzazione e rilassamento delle contratturatte e retratte

Il metodo mezieres è un metodo di cura estremamente efficace che agisce sia sul dolore finale (il sintomo), che sul riequilibrio dei blocchi pre-esistenti (la causa).

Queste posture coinvolgono il corpo nella sua globalità e mirano a correggere i diversi squilibri contemporaneamente attraverso quindi uno stretching decompensato.

I numerosi muscoli posteriori del corpo si comportano come un unico grande muscolo in grado di deviare la corretta posizione di vertebre e capi

articolari su cui hanno inserzione, considerando quindi una catena muscolare vera e propria. 

Vengono evidenziate 4 catene muscolari:

Mezieres

1- Catena posteriore, è la più estesa ed è formata da tutti i muscoli profondi e superficiali che vanno dalla base dell’occipite ai piedi. Sono estensori, flessori laterali e rotatori del rachide.

2- Catena antero-inteiore, è costituita dagli scaleni, dal diaframma, dall’ileopsoas e dalla fascia iliaca. Questa catena è fondamentale nella respirazione e la sua retrazione sposta la testa in avanti e antepone le spalle.

3- Catena brachiale, è costituita dal coraco-brachiale, dal bicipite, dal brachiale, dal brachio-radiale, dal lungo supinatore, da tutti i flessori e pronatori dell’avambraccio compresi i muscoli dell’eminenza tenar e ipotenar. L’accorciamento cronico di questa catena determina una marcata anteposizione delle spalle, una flessione del gomito e una pronazione eccessiva.

4- Catena anteriore del collo  costituita dal piccolo e grande retto, dal lungo del collo e dal tendine centrale che collega il rachide cervicale al diaframma e all’asse viscerale.

La POSIZIONE del paziente durante il trattamento è una condizione essenziale per l’efficacia del metodo Meziers. Si individuano 3 posizini:

– Posizione supina

– Posizione in piedi

– Posizione seduta

Non esistono quindi delle posizioni standard specifiche per il trattamento. Non esiste pertanto nessun protocollo applicativo, nessun percorso rigidamente attuativo, bensì importanti principi di base su cui costruire e sviluppare il programma terapeutico. In effetti ogni patologia ha una modalità di espressione simile: i sintomi della sciatalgia, ad esempio, sono riconoscibili come il dolore forte al gluteo, nella parte posteriore della coscia, laterale della gamba ecc..

Gli OBIETTIVI da raggiungere per una ottimale rieducazione del paziente si possono così riassumere:

– Lottare contro gli accorciamenti muscolari con un lavoro di stretching

– Curare il corpo come una unita funzionale globale

– Aiutare a trovare equilibrio morfologico

– Liberare la respirazione

– Ridare mobilità all’insieme articolare del corpo risvegliando le zone ipomobili

– Permettere al paziente di ritrovare l’ottimale utilizzo delle strutture muscolari, ossee e articolari al fine di condurlo in autonomia. Metodo Mezieres tecniche

Le MODALITA DI APPLICAZIONE sono le seguenti:

– Seduta individuale con la presenza costante ed effettiva del terapista.

– Ogni trattamento è adattato al caso e al paziente da seguire.

– il trattamento deve essere eseguito regolarmente, affinché i riflessi propriocettivi possano essere acquisiti e integrati dal corpo.

– La durata del trattamento e’ di 50/60 minuti, programmando una seduta a settimana per le prime 5 settimane. Segue un trattamento ogni 2 settimane per 3 mesi, per poi passare a un trattamento al mese come percorso di mantenimento. In funzione dell’evoluzione, le sedute potranno essere modificate dalla sesta seduta, fino a ridare al paziente la sua autonomia.

Baldoni Lorenzo e Colombo Massimo Fabio.

 

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